Quando i sogni erano bagni pubblici
2023, video installazione, Palazzo Pio, Tresigallo (FE), Italia
Impregnare le architetture fasciste con canti e racconti affetti da demenza senile. Le voci dell’anziano sono l’infiltrazione necessaria al disegno razionalista dell’architettura. In quest’opera si attua un innocuo assedio attraverso la presenza muta di corpi fragilmente potenti.
L’immagine
Una videoinstallazione permette di ascoltare i canti e i racconti degli anziani nelle case di riposo. Nella proiezione video le voci e le azioni degli ospiti si relazionano alle architetture razionaliste d’epoca fascista della piccola cittadina di Tresigallo. Per seguire l’installazioneè possibile sedersi sui sgabelli poggiapiedi donati dalla casa di riposo.
La ricerca
Con "Quando i sogni erano bagni pubblici" si è condotta una ricerca che ha intrecciato il tessuto culturale della città di Tresigallo con i suoi elementi urbanistici distintivi. Attraverso l’approccio etnografico si è indagato l’atto di abitare. Dopo uno studio approfondito della città, si è avviato uno scambio attivo con la residenza per anziani "La mia Casa". Il progetto è nato da una ricerca relazionale, intima e segreta, volta a raccogliere memorie personali, delicate e fragili. L’intento è quello di mettere in scena un golpe all’architettura razionalista tramite la memoria onirica e biografica degli ospiti della casa di riposo.
Crediti
Di Salvatore Crucitti e Gloria Zeppilli
Con Anna, Annamaria, Filomena, Floriana, Ivano, Liliana
Con il sostegno di Associazione Frat.tale, Comune di Tresignana
Si ringrazia Elisa Finessi, La casa di riposo “La mia casa” di Tresignana, Cooperativa Sociale CIDAS
Crediti fotografici Bianca Maldini
Opera realizzata durante la residenza artistica di Palazzo Pio a Tresigallo (FE), curata dall’Associazione Frat.tale