Twisted World
2023, opera teatrale, Teatro Studio Eleonora Duse, Roma
Progetto vincitore Mittelyoung 2024
Nel maggio del 2014 in California, Elliot Rodger un ragazzo di ventidue anni uccide sei persone e ne ferisce quattordici per poi suicidarsi. Prima del massacro carica sul social YouTube un video in cui spiega le sue ragioni, e invia ad una manciata di persone un suo manifesto-biografia. Il testo che lui chiama “My Twisted World” raccoglie tutti gli eventi significativi della sua vita partendo dalla primissima infanzia fino ad arrivare al giorno in cui organizza il massacro. La principale ragione delle azioni di Elliot Rodger si riconducono al fatto che a ventidue anni non è riuscito ad avere un rapporto sessuale o amoroso con una ragazza.
Elliot nel corso della sua vita costruisce una narrazione di sé e del mondo che lo circonda come una costante punizione. Rodger infatti crede di avere tutte le carte in regola per avere un rapporto con l’altro sesso: una bella macchina, abiti firmati, eleganza e intelligenza. Lui stesso si definisce “il supremo gentiluomo”. Non riuscendo a capire le vere motivazioni che lo portano a non avere successo con l’altro sesso, inizia a credere che le ragazze lo stiano punendo ingiustamente. Inizia a cercare delle soluzioni, spesso assurde, per mettere fine a questa umiliazione (come lui la considera). Una di queste soluzioni è quella di diventare ricco da giovane così da attrarre le ragazze non per il carisma o per l’aspetto estetico ma per lo status sociale. Per lui l’unico modo di diventare ricco è di spendere tutti i suoi risparmi nella lotteria. Dopo questo (scontato) fallimento inizia a preparare quello che lui chiamerà “the day of retribution”, il giorno del massacro.
Elliot Rodger viene considerato un incel, ovvero un celibe involontario, e la parte più estrema della comunità incel lo considera un martire. Il videogioco è la forma estetica che reinterpreta la mente di Elliot. Nonostante le varie ramificazioni e scelte nella drammaturgia il percorso drammaturgico porta sempre ad un unico finale come un unico destino. L’obiettivo è di cercare un incontro tra le fragilità generazionali contemporanee analoghe alle vicende di Elliot Rodger e la comunità Incel (Involuntary Celibate). Dal massacro (2014) ad oggi la comunità incel è mutata e amplificata, crediamo che trattare questa tematica necessiti un avvicinamento delicato, cercando un contatto con questo fenomeno, senza un giudizio morale.
La tragedia ci ricorda che siamo sempre involontariamente-qualcosa. La tragedia contemporanea è realistica e realista, cruda e sempre più esistenziale. Solitamente l’informazione di cronaca è superficiale e sottintende spesso una morale. l’intento del progetto è di tracciare dei solchi su parole e concetti concepiti direttamente dal soggetto. Senza giudizio, senza riscrittura o adattamento si vuole abbagliare lo spettatore con pensieri disturbanti e controversi. Per portare alla luce il veleno e l’odio di un ventiduenne del ventunesimo secolo, rappresentante di una comunità reale e in piena espansione. Lo spettacolo non ha uno scopo d’informazione sociale né tanto meno di sensibilizzazione, questa tragedia ha lo scopo di rievocare il dolore di un’esistenza disturbante attraverso l’utilizzo della parola.
Il progetto intende tradurre le vicende di Elliot Rodger creando un dispositivo scenico ipertestuale. Le vicende nel testo biografico “My Twisted World” scritte dallo stesso Rodger vengono adattate ad un videogioco sviluppato interamente per il progetto. Questo tipo di dispositivo dà la possibilità di prendere diverse strade narrative (ipertesto), spostando per ogni replica il percorso drammaturgico. In scena, oltre ad evocare la figura di Elliot Rodger, c’è un secondo attore che giocherà il videogioco in scena. Le scelte del giocatore-attore verranno prese insieme ad un pubblico secondario che in tempo reale sarà connesso attraverso una piattaforma di streaming Twitch (dove il pubblico secondario può interagire, se vuole, tramite una chat online). L’attore-giocatore coinvolgerà la chat degli spettatori nel decidere quale via prendere nel videogioco. Elliot Rodger segue religiosamente lo stereotipo che richiede la società della performance, fino ad arrivare a compiere una tragedia. Il ventiduenne esasperando il pensiero logico-razionale esplode in una furia bruta e irrazionale. I videogiochi seguono un codice e se si va oltre questo, il software risponde in modo anomalo fino ad arrivare ad un crash. Elliot è un umano con una mente che sembra funzionare seguendo un codice, lo stereotipo che la società della performance propone. Questa iper-logicità si scontra con la realtà astratta dell’amore. L’amore per Elliot è come un’equazione che segue una ricerca di stereotipi e apparenze. Elliot cerca di sistematizzare l’amore e in questo trova un errore, non riuscendo a capirne il motivo, trova soluzioni totalmente irrazionali a questo problema. Elliot è come un codice (un videogioco) pieno di bug e glitch che con il passare del tempo arriva al crash.
Bibliografia
- Hans Georg Gadamer, L' attualità del bello. Studi di estetica ermeneutica, Marietti, 2002
- George Steiner, La morte della tragedia, Garzanti, 1961
- Mary Douglas, I simboli naturali. Sistema cosmologico e struttura sociale. Esplorazioni in cosmologia, 1979
- Piersandra Di Matteo, Toccare il reale. L'arte di Romeo Castellucci, Cronopio, 2015
- Sandra Umathum, Given the Tino Sehgal Case: How to Save the Future of a Work of Art that Materializes Only Temporarily. Theatre Research Inter- national, 34, pp 194-199 doi: 10.1017/S0307883309004556, 2009
- Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, Il Montaggio, Marsilio Editori, 1986 Rachel Sherman, The Art of Conversation: The Museum and the Public Sphere in Tino Sehgal’s This Progress, Duke University Press, 2014 Roland Barthes, Sul teatro, Mimesis, 2002
- Byung-Chul Han, Il profumo del tempo. L’arte di indugiare sulle cose, Vita e Pensiero, 2017
- Byung-Chul Han, Le non cose, Einaudi, 2022
- Byung-Chul Han, La scomparsa dei riti, Nottetempo, 2021
- Byung-Chul Han, La società senza dolore, Einaudi, 2021
- Friedrich Nietzsche, La nascita della tragedia, Adelphi, 1872
- George Steiner, Morte della tragedia, Garzanti, 1961
- Claude Lévi-Strauss, Myth and Meaning,Il Saggiatore, 1980
- Erika Fischer-Lichte, Estetica del performativo. Una teoria del teatro e dell'arte, Carocci, 2014
- Jean Baudrillard, L’America, Feltrinelli, 1986
- Jean Baudrillard, Pourquoi tout n'a-t-il pas déjà disparu?, Editions de L'Herne, 2007
- George P. Landow, L’ipertesto tecnologie digitali e critica letteraria, Mondadori, 1998
- Eduardo Kohn, Come pensano le foreste per un'antropologia oltre l'umano, Nottetempo, 2021
- Telmo Pievani, L'evoluzione umana: un cambiamento di narrazione, Dialoghi di Pistoia (conferenza), 2022
- Ellen Dissanayake, L'infanzia dell'estetica, Mimesis, 2015
- Mark Fischer, Realismo Capitalista, Nero, 2009